“Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso.” Albert Einstein
E se l’ha detto lui… Chi siamo noi per non dargli ragione?
La mia tesi di oggi è che la curiosità sia una dote importante o addirittura fondamentale per un Venditore di successo.
Perché? Ecco tre ottime ragioni.
1) La curiosità spinge verso nuovi orizzonti: nuovi mercati, nuovi canali, nuovi clienti da soddisfare con i prodotti e i servizi che vendiamo. Ci spinge a svoltare l’angolo della strada per vedere cosa ci sia oltre, a girare la pagina, a leggere il giornale, a chiacchierare un minuto in più per carpire un’informazione che inaspettatamente si rivela preziosa.
2) La curiosità spinge all’ascolto più attento e appassionato. Aiuta a fare domande, ad approfondire, ad andare al di là dell’ovvio, a non fermarsi ai convenevoli. Aiuta ad avvicinarsi alle persone e al cuore dei problemi.E sappiamo che l'ascolto è la prima dote fondamentale del buon venditore, perché solo dall'analisi di bisogni e sentimenti del cliente nascono le soluzioni giuste da offrire, con i propri prodotti e servizi.
3) La curiosità porta a cercare e imparare a utilizzare nuovi strumenti e canali di comunicazione, amplia gli orizzonti, le reti sociali e la portata delle informazioni. Ci rende più attivi e partecipi, più presenti e noti.
È evidente che si parla della curiosità sana, un istinto che guida alla scoperta di nuove informazioni e conoscenze, per comprensione e consapevolezza, costituendo una vera e propria propensione all'interessamento personale verso ciò che non si conosce.
In ambito commerciale la curiosità spinge ad apprendere di più sui propri prodotti e sulla concorrenza, a comprendere bene le dinamiche dei mercati di riferimento e a conoscere i propri clienti con le loro necessità, accumulando sì esperienza, ma contemporaneamente la consapevolezza del continuo mutare della realtà e della necessità di assecondare o anticipare questa evoluzione.
Chi riesce ancora ad essere curioso, dopo anni di lavoro, riesce ancora ad avere passione per il proprio mestiere, a non sentirsi arrivato, a non essere spocchioso e supponente, a trovare motivi di stimolo nel quotidiano.
Voi come vi sentite? E come gestite le vostre curiosità?
Chiara Tonon
E se l’ha detto lui… Chi siamo noi per non dargli ragione?
La mia tesi di oggi è che la curiosità sia una dote importante o addirittura fondamentale per un Venditore di successo.
Perché? Ecco tre ottime ragioni.
1) La curiosità spinge verso nuovi orizzonti: nuovi mercati, nuovi canali, nuovi clienti da soddisfare con i prodotti e i servizi che vendiamo. Ci spinge a svoltare l’angolo della strada per vedere cosa ci sia oltre, a girare la pagina, a leggere il giornale, a chiacchierare un minuto in più per carpire un’informazione che inaspettatamente si rivela preziosa.
2) La curiosità spinge all’ascolto più attento e appassionato. Aiuta a fare domande, ad approfondire, ad andare al di là dell’ovvio, a non fermarsi ai convenevoli. Aiuta ad avvicinarsi alle persone e al cuore dei problemi.E sappiamo che l'ascolto è la prima dote fondamentale del buon venditore, perché solo dall'analisi di bisogni e sentimenti del cliente nascono le soluzioni giuste da offrire, con i propri prodotti e servizi.
3) La curiosità porta a cercare e imparare a utilizzare nuovi strumenti e canali di comunicazione, amplia gli orizzonti, le reti sociali e la portata delle informazioni. Ci rende più attivi e partecipi, più presenti e noti.
È evidente che si parla della curiosità sana, un istinto che guida alla scoperta di nuove informazioni e conoscenze, per comprensione e consapevolezza, costituendo una vera e propria propensione all'interessamento personale verso ciò che non si conosce.
In ambito commerciale la curiosità spinge ad apprendere di più sui propri prodotti e sulla concorrenza, a comprendere bene le dinamiche dei mercati di riferimento e a conoscere i propri clienti con le loro necessità, accumulando sì esperienza, ma contemporaneamente la consapevolezza del continuo mutare della realtà e della necessità di assecondare o anticipare questa evoluzione.
Chi riesce ancora ad essere curioso, dopo anni di lavoro, riesce ancora ad avere passione per il proprio mestiere, a non sentirsi arrivato, a non essere spocchioso e supponente, a trovare motivi di stimolo nel quotidiano.
Voi come vi sentite? E come gestite le vostre curiosità?
Chiara Tonon
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