La formula magica per vendere di tutto a chiunque è essere intimamente consapevoli del proprio supremo valore.
Le mie vendite sono il solo e unico obiettivo da raggiungere.
Il focus è guadagnare, e far guadagnare l'azienda, raggiungendo e superando gli obiettivi di vendita.
La “customer satisfaction” è cosa da americani e professori di marketing che non hanno mai “battuto il marciapiede”.
Il cliente va aggredito con le migliori armi commerciali disponibili, va portato alla firma e poi fatto gestire dagli uffici deputati alla logistica o al recupero crediti, per potersi concentrare in modo efficace ed efficiente sul prossimo.
Siete d’accordo? Io, no.
Molti commerciali però, nella mia esperienza, dall’agente ai direttori, agiscono ancora così.
Magari non lo dichiarerebbero in questi termini, ma fondamentalmente le cose si svolgono ancora in questo modo in tante aziende.
Intanto chiarirei un punto fondamentale:
NON È POSSIBILE VENDERE DI TUTTO A CHIUNQUE.
Ogni cliente ha le sue proprie necessità e un buon venditore dovrebbe partire dall'indagine sui bisogni, più o meno impliciti del cliente, per fare un buon lavoro, duraturo e soddisfacente per tutti nel tempo.
Il concetto di servizio al cliente parte da qui.
E poi: se un cliente al giorno d’oggi appena appena annusa che il venditore lo sta usando per i propri fini, lo sta manipolando, invece di offrirgli realmente il meglio, in un attimo lo mette alla porta e lo diffama a vita.
Può anche cascarci una volta, ma, ammesso e non concesso che il cliente non respinga il prodotto e che saldi la fattura, poi sarà guerra. Che il venditore e la sua azienda lo sappiano o meno.
Quello che si deve fare, a mio avviso, per essere buoni venditori è dare alla gente un buon prodotto o un buon servizio al miglior prezzo possibile, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi, perché è questo quello che serve a ciascuno di noi.
Chiara Tonon
Le mie vendite sono il solo e unico obiettivo da raggiungere.
Il focus è guadagnare, e far guadagnare l'azienda, raggiungendo e superando gli obiettivi di vendita.
La “customer satisfaction” è cosa da americani e professori di marketing che non hanno mai “battuto il marciapiede”.
Il cliente va aggredito con le migliori armi commerciali disponibili, va portato alla firma e poi fatto gestire dagli uffici deputati alla logistica o al recupero crediti, per potersi concentrare in modo efficace ed efficiente sul prossimo.
Siete d’accordo? Io, no.
Magari non lo dichiarerebbero in questi termini, ma fondamentalmente le cose si svolgono ancora in questo modo in tante aziende.
Intanto chiarirei un punto fondamentale:
NON È POSSIBILE VENDERE DI TUTTO A CHIUNQUE.
Ogni cliente ha le sue proprie necessità e un buon venditore dovrebbe partire dall'indagine sui bisogni, più o meno impliciti del cliente, per fare un buon lavoro, duraturo e soddisfacente per tutti nel tempo.
Il concetto di servizio al cliente parte da qui.
E poi: se un cliente al giorno d’oggi appena appena annusa che il venditore lo sta usando per i propri fini, lo sta manipolando, invece di offrirgli realmente il meglio, in un attimo lo mette alla porta e lo diffama a vita.
Può anche cascarci una volta, ma, ammesso e non concesso che il cliente non respinga il prodotto e che saldi la fattura, poi sarà guerra. Che il venditore e la sua azienda lo sappiano o meno.
Quello che si deve fare, a mio avviso, per essere buoni venditori è dare alla gente un buon prodotto o un buon servizio al miglior prezzo possibile, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi, perché è questo quello che serve a ciascuno di noi.
Chiara Tonon
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