Quando si parla di marketing, a molti di noi vengono subito in mente gli aspetti più vistosi: la pubblicità, le PR, le vetrine… tutte attività che riguardano prevalentemente il consumatore (B2C).
Il marketing però riguarda anche quell’ampio e importante mondo dell’imprenditoria che si rivolge ad altre aziende: chi vende prodotti per la produzione, semi-lavorati e che produce per conto terzi, chi offre servizi per le aziende e così via.
Anche tutti costoro ci tengono a far conoscere e valorizzare la propria attività, più o meno specifica, al proprio target, che può essere molto vasto (pensiamo alla telefonia per le partite IVA) o molto ristretto (un conto terzi che si rivolge a pochi clienti).
Quali sono i canali e gli strumenti preferenziali per valorizzare prodotti e servizi in questi casi?
1) Innanzitutto la forza del marketing B2B sta nel costruire proficue, forti e durature relazioni con i clienti già acquisiti.
Per questo i servizi collegati alla vendita e al post-vendita sono importantissimi e vanno attentamente monitorati, continuamente implementati e migliorati, se possibile spesso aggiornati.
2) Per raggiungere nuovi clienti è fondamentale raggiungere e mantenere un livello alto di reputazione.
Specie su mercati ristretti e ad alta concorrenza e competenza sarà necessario dimostrare sempre e comunque di avere stima e credito al massimo e soprattutto accreditati da persone, istituzioni e società estremamente credibili.
Per fare questo è importante lavorare sulle certificazioni, ma anche operare con le istituzioni di settore e mettere in moto dei sistemi di creazione e diffusione del valore, anche mettendo a disposizione in una certa misura le proprio competenze (formazione per le nuove leve, sponsorship, studi sull'innovazione, collaborazioni con Enti Universitari…).
3) È importante trovare partner giusti, anche in settori diversi per fare un lavoro proficuo nel campo della reputazione.
Sono investimenti che possono sembrare economicamente sterili perché manca un ritorno monetario nel breve termine.
Vanno coltivati e misurati in un profilo temporale di ampio respiro e tenendo conto degli spazi di comunicazione e del “ritorno in relazioni” che portano.
Al fine di aumentare semplicemente la conoscenza del proprio marchio e prodotto invece, ma questo lo sapete già, servono le consuete attività di esposizione (fiere, riviste di settore – magari con redazionali piuttosto che pubblicità ecc.).
“Un marchio per un'azienda è come la reputazione per una persona. Ci si guadagna una reputazione cercando di fare bene le cose difficili.”
cit. Jeff Bezos (fondatore di Amazon)
Chiara Tonon
Il marketing però riguarda anche quell’ampio e importante mondo dell’imprenditoria che si rivolge ad altre aziende: chi vende prodotti per la produzione, semi-lavorati e che produce per conto terzi, chi offre servizi per le aziende e così via.
Anche tutti costoro ci tengono a far conoscere e valorizzare la propria attività, più o meno specifica, al proprio target, che può essere molto vasto (pensiamo alla telefonia per le partite IVA) o molto ristretto (un conto terzi che si rivolge a pochi clienti).
Quali sono i canali e gli strumenti preferenziali per valorizzare prodotti e servizi in questi casi?
1) Innanzitutto la forza del marketing B2B sta nel costruire proficue, forti e durature relazioni con i clienti già acquisiti.
Per questo i servizi collegati alla vendita e al post-vendita sono importantissimi e vanno attentamente monitorati, continuamente implementati e migliorati, se possibile spesso aggiornati.
2) Per raggiungere nuovi clienti è fondamentale raggiungere e mantenere un livello alto di reputazione.
Specie su mercati ristretti e ad alta concorrenza e competenza sarà necessario dimostrare sempre e comunque di avere stima e credito al massimo e soprattutto accreditati da persone, istituzioni e società estremamente credibili.
Per fare questo è importante lavorare sulle certificazioni, ma anche operare con le istituzioni di settore e mettere in moto dei sistemi di creazione e diffusione del valore, anche mettendo a disposizione in una certa misura le proprio competenze (formazione per le nuove leve, sponsorship, studi sull'innovazione, collaborazioni con Enti Universitari…).
3) È importante trovare partner giusti, anche in settori diversi per fare un lavoro proficuo nel campo della reputazione.
Sono investimenti che possono sembrare economicamente sterili perché manca un ritorno monetario nel breve termine.
Vanno coltivati e misurati in un profilo temporale di ampio respiro e tenendo conto degli spazi di comunicazione e del “ritorno in relazioni” che portano.
Al fine di aumentare semplicemente la conoscenza del proprio marchio e prodotto invece, ma questo lo sapete già, servono le consuete attività di esposizione (fiere, riviste di settore – magari con redazionali piuttosto che pubblicità ecc.).
“Un marchio per un'azienda è come la reputazione per una persona. Ci si guadagna una reputazione cercando di fare bene le cose difficili.”
cit. Jeff Bezos (fondatore di Amazon)
Chiara Tonon
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