Passa ai contenuti principali

Perché l’Empatia è Importante nella mia e nella tua Professione

In ogni professione l’empatia è una risorsa fondamentale.
“Empatia” infatti è la capacità di porsi in maniera immediata nello stato d'animo o nella situazione di un'altra persona, senza alcun riguardo alla partecipazione emotiva, che può essere del tutto assente (in alcuni casi, anzi, deve esserlo).



Mettersi nei panni dell’altro, virtualmente, è alla base della capacità di comprendere, è ciò che fa scattare la voglia di ascoltare e di dimostrare interesse.
E un pubblico attento e interessato spesso è tutto ciò che cerchiamo, sia quando decidiamo un acquisto, sia quando soffriamo.
Insomma, al venditore e al medico, al giornalista e al meccanico della nostra officina di fiducia, la prima cosa che chiediamo, prima ancora della competenza tecnica, di prodotto o di servizio, è la capacità di ascoltarci con comprensione.

La simpatia è un di più, spesso non richiesto né necessario, talvolta percepito addirittura come invadente o poco professionale.
Un medico del pronto soccorso o un venditore di strumenti o servizi ad alto contenuto tecnologico non devono essere simpatici, devono capirci e saper agire in base alle nostre necessità.

Ora, sei in grado di essere empatico e di comportarti in modo empatico nello svolgimento del tuo ruolo?
Ecco un piccolo check sull'ascolto attivo, base dell'empatia.

1) Ascolti senza interrompere una persona che ti parla?
2) Durante l’ascolto fai dei cenni di incoraggiamento o riproponi delle parole appena pronunciate dalla persona che stai ascoltando, per farle capire che stai ascoltando e invitarla ad approfondire?
3) Ascolti senza giudicare?
4) Quando ascolti qualcuno, gli comunichi con entusiasmo che anche a te o a un tuo amico è successa la stessa cosa?
Le risposte empatiche sono Sì, Sì, Sì, No.
Quanto più ti avvicini a 4 corrette su 4, tanto più sei vicino all’ascolto attivo e a un comportamento empatico nella tua professione.

L'empatia è un'importante competenza emotiva, comunicativa e sociale, grazie alla quale è possibile entrare più facilmente in sintonia con la persona con la quale si interagisce.

Entrando in sintonia è più facile poi collaborare e ottenere dei risultati positivi per entrambi, sia nelle trattative sia nel lavoro di gruppo.
Significa accedere al mondo, al vissuto dell’altro, rimanendo se stessi.

Ribadisco che empatia non significa a nessun titolo approvazione o giustificazione, ma semplicemente rispetto per la persona e ascolto.

In ambito di comunicazione via mail, web o stampa, essere empatici significa, prima di scrivere, chiedersi a chi ci si sta rivolgendo, se troverà utile ed appropriato quello che si esprime e il modo in cui lo si fa; se sarà gratificato dalla lettura e vorrà condividere o commentare ecc.
In ambito di vendita l'empatia mette davanti il cliente rispetto al prodotto/servizio, ascoltare prima di proporre, capire prima di parlare.
In ambito di marketing l'empatia aiuta in molti processi complessi, sia organizzativi interni sia di trattativa, sia di comunicazione e pubblicità, rispetto alle persone e rispetto ai target, che sempre di persone sono fatti, anche se talvolta ce ne dimentichiamo.

Chiara Tonon

Commenti

Post popolari in questo blog

“Il cliente è un asset, non un bene consumabile”

Si può riassumere così, in termini aziendalistici, il valore della centralità del cliente nei processi di mercato.  “Il cliente è un asset, non un bene consumabile” Non si tratta "solo" di un tema di marketing, ma della consapevolezza che deve permeare tutte le funzioni aziendali se si vuole giungere al successo e far crescere il valore. Non basta un CRM, per la customer centricity (talvolta non serve neppure). Serve invece la voglia di incontrare i clienti, comprendere le loro esigenze e i loro obiettivi, capire come soddisfarli con prodotti e servizi, al prezzo corretto e distribuiti in modo accorto. Per funzionare davvero la customer centricity è un concetto che dovrebbe guidare l’evoluzione aziendale a partire dalla gamma, non solo riguardare i momenti di contatto con il cliente. Le persone si interessano a noi nel momento in cui parliamo con loro, di loro. Lo stesso vale sui mercati. Perché siamo sempre esseri umani in relazione con altri esseri umani.

Cambiare tutto o non cambiare niente, oggi?

In un contesto di mercati iper-competitivi e in rapida evoluzione come quello odierno, non porsi alcune domande, che potrebbero anche sembrare assurde o provocatorie, può generare disastri. Una delle cose che si dà per scontata in azienda è "cosa facciamo e per chi". Il core-business è un dato di fatto e tutto quello che esula è guardato con sospetto, a volte addirittura con disdegno. Un esempio? Se faccio macchine professionali per... (qualsiasi cosa, dal cucito alla cucina, dal lavaggio al giardinaggio), difficilmente prendo in considerazione l'idea di passare al mass market, al domestico, anche quando è poco presidiato. Perchè?  Perchè il prodotto di mass market è spesso percepito come meno pregiato o prestigioso. Ma, c'è un grande ma. Ho correttamente valutato le opportunità che potrebbero essere insite in un cambio di passo, oppure semplicemente lavoro come ho sempre fatto? Il più delle volte, ammettiamolo, non facciamo neppure un esercizio di stile, semplicement

L’importanza del feedback nelle azioni di marketing

Che senso ha qualsiasi azione se non si ottiene riscontro degli effetti che ha avuto? Nessuno fa una dichiarazione d'amore senza attendere la risposta. Nessuno si mette alla guida senza tenere sotto controllo ciò che accade davanti (e tutt’intorno) all’auto, nonché sul cruscotto. Nessuno cucina la cena per la propria famiglia senza attendere con gioia l’effetto del primo boccone. Un sorriso o un naso arricciato possono essere sufficienti, un complimento è sempre gradito. Si può quindi pensare di implementare delle azioni commerciali o di marketing senza chiedere dei risultati qualitativi e quantitativi , senza essersi prefigurati degli obiettivi , senza aver immaginato degli strumenti (anche imperfetti) per misurare gli effetti delle azioni stesse? Eppure in molte aziende, anche di grandi dimensioni, non c’è attenzione a questo genere di aspetti, specie se il marketing è confuso con la comunicazione, sineddoche così frequente, che pare consentire di rimandare